lunedì 7 novembre 2011

La povertà e il degrado dei nuovi centri urbani!

Intorno alle fabbriche crebbero disordinatamente le abitazioni del proletariato industriale: poveri e miseri tuguri spesso senza acqua, in cui affollamento e sporcizia producevano un degrado fisico e morale. Queste cattive condizioni igieniche unite all'eccessiva concentrazione di persone nello stesso luogo e alle poche risorse alimentari favorirono la diffusione delle epidemie: nell'arco dell'Ottocento il tifo, il colera e il vaiolo colpirono la popolazione dei maggiori centri europei causando vittime tra i più poveri, in particolare tra i bambini.
L'incapacità di smaltire adeguatamente le enormi quantità di rifiuti e di detriti prodotti dalla lavorazione industriale portò ad ammassarli in modo disordinato nell'ambiente, mentre gli scarichi delle fabbriche inquinavano i corsi d'acqua e le loro ciminiere ammorbavano l'aria.
Di fronte all'aggravarsi della situazione, molte tra le famiglie delle classi più benestanti intrapresero una strada destinata a essere percorsa anche nei secoli successivi: la fuga verso le fasce suburbane, cioè verso aree immediatamente contigue alla città, ma al di fuori di mura urbane, che gradualmente si trasformarono esclusivamente residenziali.
A determinare questa scelta, oltre alla volontà di chi di chi aveva i mezzi per farlo di allontanarsi dal caos e dall'inquinamento dei centri urbani, concorse anche il progressivo accentuarsi della separazione tra gli "spazi di lavoro" e gli "spazi della vita".

Dalla rivoluzione agricola a quella industriale!


In Inghilterra, tra i secoli XVIII e XIX iniziò una trasformazione profonda del sistema produttivo chiamata dagli studiosi "rivoluzione industriale", che si estesa rapidamente in tutta Europa.    
Alle radici della rivoluzione industriale si trova un'altra rivoluzione: la rivoluzione agricola, che consiste  nell'introduzione di nuove e più efficaci tecniche di coltivazione e anch'essa si scatenò tra il XVIII e XIX secolo dagli Enclosures Acts ovvero le leggi sulle recinzioni. Con tali leggi il Parlamento inglese obbligava i proprietari terrieri  a recintare i proprio terreni, delimitandoli così alle "terre comuni", utilizzabili da tutti.
A questi mutamenti si aggiunsero poi alcune innovazioni tecnologiche come l'invenzione della macchina a vapore. Inizialmente veniva utilizzata nella lavorazione delle fibre tessili e successivamente utilizzata anche in altri settori dell'attività economica (come la lavorazione dei metalli), la macchina a vapore permise un incremento della produttività e determinò il sorgere di grandi unità lavorative in cui era possibile concentrare un elevato numero di macchinari e molti operai addetti al loro funzionamento. Nascevano così le fabbriche.